Un quesito emblematico che sorge ogni volta che ci si trova nel piatto questo piccolo e sorprendente pesce: sarà Alice o Acciuga?
La verità è che si tratta dello stesso tipo di pesce che però prende nomi diversi a seconda dell’uso: si definisce “acciuga” il pesce fresco o salato, mentre “alice” è il pesce trasformato in filetti.
Il quesito emblematico è così stato risolto: due sinonimi per un pesce che sia fresco, arrotolato, sotto sale, dolce o piccante – è ormai considerato un alimento a tutti gli effetti parte della nostra identità gastronomica e irrinunciabile nelle cucine di tutto il mondo.
Un piccolo pesce che nasconde una grande storia e una varietà di usi che si sono delineati nel corso dei secoli. Un percorso di duro lavoro tramandato sin dall’antichità, che inizia con la pesca nelle notti più buie quando le barche escono in mare; è proprio in queste notti che risulta più semplice attrarre i branchi nelle reti, grazie alle luci delle lampare. Una danza di luci e ombre che termina all’alba, quando i marinai rientrano in porto ed inizia la sapiente lavorazione dell’acciuga, che in poche ore si trasforma in alice. La fase di salatura è da sempre molto importante e deve essere effettuata in tempi ravvicinati rispetto alla pesca, per mantenere tutte le proprietà del pesce.
Che sia acciuga o alice i benefici di questo pesce azzurro sono molteplici: facili da digerire, poco caloriche, ricchi di proteine. Contengono vitamine e sali minerali come selenio, fosforo calcio, ferro e i grassi Omega 3.
Bontà e storia da scoprire grazie a questo piccolo pesce: storie antiche, storie di passione, duro lavoro, creatività e gastronomia. Storie di uomini, di pescatori e imprenditori, e di vite legate al mare.
“Alice o Acciuga?” – Imparate con Delicius come cucinare l’acciuga in modo creativo, e se volete immergervi in storie di gastronomia italiana attraverso ricordi, aneddoti, curiosità e immagini, il libro Alice o Acciuga è quello che fa per voi.
Devi essere connesso per inviare un commento.