VERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA
La sensibilità verso l’impatto ambientale delle attività economiche è una tematica che ha avuto una risonanza sempre più forte negli ultimi anni, focalizzando l’attenzione verso i processi di produzione e lo stile di vita. Questi aspetti sono divenuti il fulcro di un tema che ha coinvolto in maniera crescente organizzazioni e singoli individui: la sostenibilità. L’impatto ecologico delle scelte industriali e di consumo ha generato all’interno del sistema socioeconomico la necessità di adottare degli approcci più sostenibili e rispettosi dell’ambiente, con un’ottica di lungo periodo per le generazioni a venire.
L’ETÀ DELLA PLASTICA
Nei decenni successivi al Dopoguerra l’impiego massiccio della plastica nelle produzioni industriali ha coinvolto svariati settori e, di conseguenza, le scelte di acquisto di numerosi consumatori finali. L’industria della plastica ha originato delle criticità ambientali, come le crescenti emissioni di CO2 e la difficoltà di smaltimento di rifiuti non riciclabili. La plastica è un materiale duttile e che trova applicazione in numerosi settori, ragion per cui l’impatto ambientale di questo materiale ha suscitato il bisogno di rivolgersi a nuove soluzioni in numerosi settori.
UNA NUOVA ERA: L’ALLUMINIO
La soluzione alternativa che ha preso piede negli ultimi anni coinvolge l’alluminio, un materiale che, come la plastica, può essere impiegato in molteplici produzioni, come edilizia, food e automotive per citarne alcuni.
L’alluminio è un elemento chimico, presente nella tavola periodica (simbolo Al) ed in quanto tale non può essere una risorsa di cui il pianeta viene privato. Così come avviene la distinzione tra risorse rinnovabili e non rinnovabili, è opportuno effettuarla tra materiali permanenti e non permanenti. L’alluminio, dunque, può essere classificato come un materiale permanente.
L’ALLUMINIO È UN MATERIALE SOSTENIBILE
Il vantaggio dell’utilizzo dell’alluminio, oltre alle svariate applicazioni, risiede anche nella maggiore sostenibilità rispetto alla plastica. Il primo beneficio risiede nella produzione, poiché l’impronta di carbonio per produrre alluminio è nettamente inferiore rispetto a quella della plastica, che per la sua produzione richiede l’impiego del petrolio in differenti fasi. Allo stesso modo lo smaltimento della plastica richiede ulteriori processi, poiché non tutta la plastica è riciclabile e perciò nel suo smaltimento sono incluse ulteriori emissioni di CO2.
L’alluminio, a differenza delle plastiche, è un materiale 100% riciclabile e questo perché le sue proprietà rimangono immutate anche quando viene riciclato.
Il riciclo dell’alluminio richiede solo il 5% dell’energia spesa per la sua produzione iniziale ed il processo di recupero di questo materiale incide solo per l’1% delle emissioni totali di anidride carbonica. Attualmente ben il 75% dell’alluminio prodotto dall’uomo è ancora in uso in tutto il mondo. Questo dato dimostra come questo materiale ben si presti al concetto di economia circolare, che prevede il riutilizzo delle materie e non il loro smaltimento come rifiuti non più utilizzabili. Un altro aspetto che concorre al minor impatto ambientale dell’alluminio è dettato dal suo peso specifico, pari a 2,7 kg/dm3, vale a dire un terzo in meno rispetto a quelli dell’acciaio e delle leghe in rame, ragion per cui nel trasporto si risparmiano energia ed emissioni di CO2.
dall’economia lineare a quella circolare
L’Italia è un paese in cui la sensibilità verso il riciclo dell’alluminio è particolarmente accentuata, tanto da collocare il nostro paese tra le prime posizioni al mondo in termini di quantità di riciclo. Infatti, Italia e Germania condividono il primato a livello europeo per quanto concerne l’industria del riciclo di questo materiale e si colloca al terzo posto a livello mondiale. Questo rappresenta un passaggio importante dall’economia lineare, in cui i materiali ed i beni, una volta utilizzati, vengono gettati e smaltiti, all’economia circolare, sistema pensato per potersi rigenerare da solo, grazie al riutilizzo delle materie prime. In Europa più della metà dell’alluminio grezzo impiegato nelle lavorazioni industriali deriva da processi di riciclo precedenti ed in Italia la totalità dell’alluminio prodotto proviene completamente da materiali riciclati. L’Italia, perciò, si presenta come un virtuoso esempio di economia circolare, in cui tutte le aziende coinvolte nell’utilizzo e nel riciclo di questo materiale giocano un ruolo determinante verso un approccio produttivo che coniuga qualità e sostenibilità.
Il passaggio dalla plastica all’alluminio comporta numerosi vantaggi, che coinvolgono ambiente, aziende e consumatori finali. Mettendo in atto i corretti comportamenti, i benefici del passaggio a tale materiale sono così sintetizzabili:
- L’alluminio è una risorsa sempre disponibile;
- È un materiale di facile applicazione in svariati settori industriali;
- È un materiale sostenibile con meno emissioni per la sua lavorazione ed il trasporto;
- È 100% riciclabile ed è utilizzabile all’infinito;
- Il riciclo dell’alluminio incide solo per l’1% delle emissioni di CO2 e richiede solo il 5% dell’energia spesa per la sua produzione iniziale;
- Smaltirlo in maniera corretta per poi destinarlo al riciclaggio sposa perfettamente gli obiettivi di economia circolare.