Ogni anno sprechiamo una media di 121 chili di cibo per persona a livello globale.
In pratica, nel 2019 931 milioni di tonnellate di cibo sono finite nei bidoni dei rifiuti di famiglie, rivenditori, ristoranti e altri servizi alimentari, per un peso equivalente a 5 milioni di Statue della Libertà.
Curiosamente, a sprecare di più sono i Paesi in via di sviluppo, non perché i consumatori sono più disattenti, ma perché hanno filiere agroalimentari poco efficienti e gli sprechi vengono ricondotti proprio alle fasi di produzione del cibo. Ciononostante, i governi di questi Paesi non si sono ancora dotati di programmi politici volti a fermare questo fenomeno.
L’Italia spreca 67kg di cibo all’anno per abitante: il nostro Paese si trova sotto la media globale e questo è un dato che dovrebbe renderci fieri ed alimentare la nostra attenzione.
Delicius, che quest’anno più che mai ha abbracciato diversi obiettivi dell’Agenda Onu 2030, ha finanziato uno studio sull’olio di conservazione delle proprie alici, in ottica di riduzione degli sprechi alimentari.
Lo scopo tramite il dosaggio di Vitamine A, D ed E in campioni di acciuga, nell’olio tal quale, e nell’olio in cui sono contenute le acciughe è volto a verificare l’eventuale rilascio delle vitamine menzionate dall’acciuga all’olio di conservazione, in modo da poter essere destinato al riutilizzo per le sue proprietà funzionali.
Lo studio condotto dal gruppo di ricerca coordinato dal prof. Luca Chiesa dell’Università di Milano ha dimostrato che la vitamina A, contenuta nel pesce ed elemento utile per lo sviluppo delle ossa e del nostro sistema immunitario, passa frequentemente dall’acciuga all’olio, rendendo quest’ultimo un alimento migliorato dal contatto col pesce. Un alimento che, secondo l’Università di Milano, si dimostra un buon prodotto per essere ri-utilizzato in ambito alimentare.
Scoprite la puntata dedicata, realizzata in collaborazione con Will Media Italia.
