Stanza 1 – Il mare a Parma
Nel 1942, per la Fiera delle Conserve, il pittore Carlo Mattioli viene chiamato a realizzare 4 affreschi nella sala espositiva. Oltre alla raccolta dei pomodori, all’allevamento e alla raccolta della frutta, il soggetto di questa rappresentazione è anche la pesca. Ma non una pesca scenica, quanto piuttosto quella del mare che campeggia sullo sfondo. Come mai in piena Pianura Padana l’economia conserviera viene descritta anche con questa immagine? L’industria si innesta a Parma grazie al passaggio della ferrovia e alla presenza della stazione. La città agricola diviene così agro-industriale, sacrificando le mura farnesiane e insediando i nuovi stabilimenti produttivi, tra cui quelli della Tosi e Rizzoli (in seguito Società Parmigiana Prodotti Alimentari) ma anche molte altre aziende nate con lo scopo di soddisfare le esigenze del nascente settore conserviero, come la Ligure Emiliana, produttrice di confezioni in banda stagnata, di cui si conserva ancora traccia nell’attuale sede del Teatro Lenz nei pressi di via San Leonardo. Il distretto ittico dell’industria conserviera si inserisce così già nei primi decenni del ‘900 come settore economico caratterizzante della produzione industriale della città.
CREDITI
© Fotografie Stanze Andrea Lops