Stanza 6 – Ode al sale
Il sale è il diamante del mare. I suoi cristalli preziosi hanno molti valori collegati di cui abbiamo continua esperienza. Sono chimica, sono pulizia, sono mondo, sono storia, sono luoghi, sono paesaggi, sono lavorazioni, sono gesti, sono prodotto, sono gusto.
Ode al sale
Questo sale della saliera io lo vidi nelle saline. So che non mi credete, ma canta, canta il sale, la pelle delle saline, canta con una bocca soffocata dalla terra. Tremai in quelle solitudini quando ascoltai la voce del sale sul deserto. Vicino Antofagasta tutta la pampa salnitrosa suona: è una voce rovinata, un compassionevole canto. Dopo nelle sue cavità la salgemma, montagna della luce sotterrata, cattedrale trasparente, vetro del mare, dimenticato dalle onde. |
E poi su ogni tavola di questo mondo, sale, la tua sostanza agile spolverando la luce vitale sopra gli alimenti. Conservatrice delle antiche stive delle navi, scopritrice fosti nell’oceano, materia avanzata negli sconosciuti, socchiusi sentieri della schiuma. Polvere del mare, la lingua da te riceve un bacio dalla notte marina: il gusto fonde in ciascuna insaporita prelibatezza il tuo oceano e così la minima, la minuscola onda della saliera ci insegna non soltanto la sua domestica bianchezza, ma il sapore centrale dell’infinito. |
CREDITI
© Installazione Ode al Sale di Studio MC2 con Paolo Mezzadri
© Fotografie esposte di Stefania Giorgi
© Voce Lucio Saccone
© Fotografie Stanze di Andrea Lops